A proposito di… (giovani) migranti forzati con disagio psichico

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

SEGNALAZIONE DI STUDI E RICERCHE

(Foto di Gerd Altmann da Pixabay)

I Servizi di Salute Mentale, su crescente invito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sono chiamati a sviluppare programmi specifici per il riconoscimento e la presa in carico precoce di soggetti sottoposti a migrazioni forzate: costoro, infatti, risultano essere soggetti a maggior rischio di altri di sviluppare disagio e disturbi mentali e, conseguentemente, di essere esposti a marginalizzazione e devianza rispetto a soggetti migranti non forzati (WPA, 2016). Infatti, i richiedenti e i titolari di protezione internazionale sono colpiti, più frequentemente di altri, da sindromi psicopatologiche a causa della rilevante incidenza di esperienze traumatiche e stressanti che hanno vissuto nel paese d’origine e durante il percorso migratorio.

Il soggetto migrante, infatti – anche quando non forzato – è esposto, oltre a possibili problemi pre-migratori, a numerosi stressor durante quello che viene definito il “percorso” migratorio, in particolare eventi di natura traumatica (forme di violenza diretta e indiretta e torture) e difficoltà vitali nella fase post-migratoria; tra questi, problemi legati all’iter di riconoscimento del permesso di soggiorno a lungo termine, all’accesso ai servizi di tutela della salute e di tutela sociale, alla lontananza dal nucleo familiare d’origine e ad esperienze di ri-collocamento complesse nel Paese di arrivo (disoccupazione, isolamento, discriminazione, etc). Tali fattori possono costituirsi come ulteriori elementi traumatizzanti, potenzialmente correlabili a quadri psicopatologici complessi con co-presenza di PTSD, MDD, ansia, somatizzazioni e abuso di sostanze, nonché a quadri psico-sociali polarizzati su assenza di speranza e assenza di aspettative di aiuto.

Si rende pertanto necessaria, secondo gli Autori del contributo che qui segnaliamo (E. Leon, E. Miragliotta, F. Colmegna, M Clerici, Inclusione territoriale di migranti forzati con disagio psichico. Implementazione di un modello sperimentale di interventi integrati per la diagnosi precoce, abilitazione e riabilitazione, in Psichiatria Oggi, XXXV, 1, 2022, pp. 60 ss.), l’implementazione continuativa di politiche socio-sanitarie che, partendo dall’attenzione a sottogruppi ad alta vulnerabilità (richiedenti asilo e rifugiati), favoriscano l’individuazione e la presa in carico precoce del disagio psichico e l’integrazione sociale in tutta la popolazione migrante, ivi compresi i minorenni, attraverso la creazione di reti estese sul territorio.

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