A proposito di… bambini ucraini vittime di crimini e di menzogne

Foto di Jack Sellaire da Pixabay

SEGNALAZIONE DI STUDI E RICERCHE

«19.546 bambini ucraini sono stati strappati con la forza o con l’inganno alle proprie famiglie negli ultimi 22 mesi dal regime criminale di Vladimir Putin per essere deportati in Russia. Secondo quanto ufficialmente verificato dal Commissario per i diritti umani della Verkhovna Rada (il Parlamento ucraino), Mosca ne avrebbe finora restituiti solo 387. Più di 700.000 minori sono attualmente tenuti in ostaggio dai russi nei territori dell’Ucraina da loro illegalmente occupati, dunque è probabile che il numero di quelli rubati sia infine enormemente maggiore di quanto sinora confermato.

Secondo il laboratorio di ricerca HRL (Humanitarian Research Lab) della Yale School of Public Health, almeno 6.000 di quei bambini sono già stati internati in 43 istituti di “ri-educazione” per rientrare nel progetto Junarmia, di cui Putin ha ordinato personalmente la fondazione. Si tratta di un’organizzazione paramilitare finanziata e sostenuta dal Ministero della Difesa della Federazione Russa, il cui compito principale è reclutare e addestrare giovani d’età compresa fra 4 mesi e 17 anni allo scopo d’indottrinarli plasmando futuri soldati.

Stando ai dati ufficiali visibili sul sito ufficiale dell’aberrante programma, Junarmia conta oggi un milione d’associati.

Vale a dire ragazzini coltivati in quei campi “rieducativi” sin dall’età prescolare, in cui vengono instillati i (dis)valori fondanti del regime (che sono ispirati al delirio ideologico di Aleksandr Dugin, spesso ospite dei salotti televisivi italiani) e le basi di tecnica militare.

La novella Hitlerjugend in salsa rascista impara così i rudimenti del combattimento corpo a corpo, a lanciare granate, applicare tourniquet, simulare attacchi coordinati e operazioni di copertura. L’obiettivo delle figure federali, regionali e locali russe impegnate a gestire, promuovere e giustificare politicamente il progetto è di far fruttare i 185 milioni di dollari a esso destinati per reclutare almeno 600.000 bambini entro i prossimi 4 anni.

Immagini satellitari ad alta definizione, geolocalizzazione e riferimenti incrociati ad alcuni siti web hanno consentito ai ricercatori di Yale di definire una mappa di questi “campi di russificazione”, che ufficialmente sono inquadrati nel “programma d’integrazione” con cui Mosca afferma di voler preparare i bambini ucraini alla vita nella società russa: una dozzina di essi si troverebbe sul Mar Nero, 7 sarebbero nella Crimea illegalmente annessa nel 2014 e 2 in Siberia; i restanti risultano dislocati nelle zone centrali dell’Asia, fino all’oblast’ di Magadan e all’estremo Oriente.

Molti genitori che ho intervistato in Ucraina hanno denunciato d’esser stati costretti sotto minaccia (anche armata) e in violazione d’ogni diritto ad acconsentire al trasferimento dei propri figli in “campi vacanza” rivelatisi poi di “russificazione”, come quelli di Artek, Medvezhonok, Luchistyj e Orlyonok, dove i loro piccoli sarebbero poi stati trattenuti a tempo indeterminato.

Le disposizioni in materia di rimpatrio dei minori imposte dal regime sono infatti stringenti al punto d’impedire de facto ai genitori di riavere i propri figli. Alcuni ci sono riusciti solo in seguito a ripetute richieste corroborate dall’impegno attivo di svariate Organizzazioni umanitarie ma solo a patto d’andare essi stessi a riprenderseli in Crimea. Il passo successivo per quei minori che non riescono a riabbracciare i propri genitori è essere arruolati nelle “Mger”, le “giovani guardie” istituite dal partito di Putin “Russia Unita” (tuttora gemellato in Italia con la Lega di Matteo Salvini) che -come confermato dai servizi speciali ucraini poco dopo una mia inchiesta- parteciparono alle operazioni di smistamento di quei poveri civili ucraini che da Mariupol’ furono inviati verso i “campi di filtrazione”» (Giorgio Provinciali, Vittime dei crimini e delle menzogne russe)

Si segnala che sul sito  de“La Ragione” è disponibile il più completo archivio multimediale pubblico sui crimini di guerra compiuti dai russi in Ucraina. Molti degli atti delinquenziali ivi pubblicati sono oggi presenti nel report ufficiale stilato dalla Commissione di indagine indipendente del Consiglio per i diritti umani della Nazioni Unite

La Fondazione Varenna ringrazia l’Autore per il prezioso lavoro che sta svolgendo e per la Sua disponibilità a collaborare con noi.


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