Il disagio emotivo di schivare bombe e proiettili, la paura di perdere i propri cari, di essere costretti a fuggire attraverso strade disseminate di detriti e cadaveri e di svegliarsi ogni mattina senza sapere se riusciranno a mangiare. È questo che i bambini e le bambine di Gaza stanno vivendo da circa 5 mesi, ossia dal 7 ottobre 2023.
Le loro condizioni mentali sono sostanzialmente compromesse tanto che paura, ansia, enuresi, problemi di sonno, regressione e aggressività si riscontrano nella maggior parte dei casi.
Del resto, stando agli ultimi dati del Ministero della Sanità di Gaza, i morti sono, ad oggi, più di 30.717, di cui 12.550 bambini, e le restanti persone, gradi o piccole che siano, vivono in condizioni che sono realmente disumane.
Anche i sei centri pubblici di salute mentale e l’unico ospedale psichiatrico di Gaza non sono più funzionanti.
Questo ed altro emerge dall’indagine Trapped and Scarred di Save the Children appena pubblicata.
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