A proposito di… adolescenti, reati di gruppo e bande delinquenziali

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SEGNALAZIONE DI STUDI E RICERCHE

I reati di gruppo commessi da minori sono oggetto di interesse di molti studi e ricerche, soprattutto alla luce del manifestarsi di “nuovi” comportamenti devianti e/o criminali di una certa gravità connessi anche all’impiego delle nuove tecnologie.

Alcune di queste indagini tendono a capire come i partecipanti a questi gruppi percepiscono e definiscono le “bande” di cui fanno parte; altre, invece, tendono individuare, in un’ottica preventiva e trattamentale, quelli che sono i fattori di rischio, individuale e sociale, che sono alla base della adesione giovanile al gruppo delinquenziale e, di conseguenza, della messa in atto di determinate condotte.

Ad esempio, Sally-Ann Ashton ed Anna Bussu, nel lavoro che qui segnaliamo ed intitolato Peer groups, street gangs and organised crime in the narratives of adolescent male offenders (Journal of Criminal Psychology, Vol.10, n. 4, 2020, pp. 277-292) rilevano che gli intervistati (15 adolescenti a rischio di appartenenza ad organizzazioni criminali) hanno dimostrato di avere ampia consapevolezza in merito al fatto che:

intercorre una distinzione tra bande di strada e gruppi criminali veri e propri;
far parte di alcuni di questi ultimi gruppi comporta il coinvolgimento in azioni delinquenziali (anche in condizioni di sfruttamento);
è possibile, con alcune strategie da loro stessi descritte, fuoriuscire dai suddetti gruppi criminali.

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