Secondo il Massachusetts Institute of Technology (MIT) il “debito cognitivo” è il un costo silenzioso che il cervello paga quando delega troppo all’intelligenza artificiale. La ricerca, infatti, dimostra come l’uso eccessivo di strumenti di AI impatta negativamente sulla connettività cerebrale sia degli adulti sia delle nuove generazioni.
Del resto, le reti neurali che sostengono pensiero, apprendimento e creatività modificano, con l’uso eccessivo di AI, il loro modo di comunicare, con performance neurali, linguistiche e comportamentali inferiori.
I ricercatori del MIT parlano di tre livelli di danno:
1. a livello neurale in quanto la connettività si deteriora;
2. a livello linguistico poiché la capacità di esprimere pensieri complessi si riduce progressivamente;
3. a livello comportamentale dato che si tende sempre più a trovare soluzioni esterne proposte da altri e a regolarsi di conseguenza.
Si crea così, di fatto, un circolo vizioso dove il cervello diventa meno autosufficiente proprio perché viene chiamato in causa sempre meno, disabituandosi ad attivare le regioni deputate al ragionamento profondo.
In estrema sintesi: il cervello si trasforma in base a ciò che lo allena, e se lo si allena a non pensare a fondo, si adatta a questo e questo ci rende sempre più dipendenti.
—–>>> Per approfondimenti clicca qui.